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Nel 2025 frenano le rinnovabili e le Cer sono in affanno
Legambiente e Kyoto club, Italia indietro sull'obiettivo 2030
Brusca frenata nel 2025 per le rinnovabili in Italia. Dopo anni di crescita con l'entrata in funzione di 2.074.971 impianti di produzione di elettricità (fonte Terna) il numero cala. Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sono in affanno e il Paese si conferma indietro rispetto all'obiettivo 2030 del decreto aree idonee. A scattare questa fotografia, al XVIII Forum Qualenergia, sono Legambiente e Kyoto Club promotori del convegno 'Cara energia! La risposta delle rinnovabili e dell'innovazione per abbassare le bollette" insieme all'Editoriale La Nuova Ecologia. Da gennaio a ottobre 2025 sono stati realizzati 181.768 impianti (-27% rispetto ai 248.999 allo stesso periodo del 2024) per una potenza che si ferma a 5.400 Mw (di cui 4.813 Mw da fotovoltaico e 444 Mw di eolico). Rispetto all'obiettivo del Decreto aree idonee di 80.001 Mw previsti entro il 2030, l'Italia ad oggi ha raggiunto appena il 28,9% con dodici regioni che a ottobre scorso erano ancora più indietro. Le Cer stentano a decollare: su 5 Gw di potenza incentivabile da realizzare entro il 2027 sono stati attivati negli ultimi cinque anni appena 115 Mw. Pesano burocrazia, fisco, ritardi nelle autorizzazioni e i recenti tagli del Governo ai fondi del Pnrr passati da 2,2 miliardi di euro a 795,5 milioni. "Per abbassare le bollette e contrastare la crisi climatica - commenta Stefano Ciafani, presidente di Legambiente - l'Italia deve investire sulle rinnovabili che da gennaio a ottobre 2025 hanno coperto il 42,4% del fabbisogno elettrico nazionale (+1%).
A.Leibowitz--CPN