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Wef, economia mondiale d'ora in poi perturbata, bassa crescita
Il Chief Economists' Outlok, rischi da dazi e debito
L'economia mondiale entra strutturalmente in "un nuovo ambiente economico caratterizzato da perturbazioni persistenti e una crescente frammentazione" fra dazi, incertezza politica, cambiamento tecnologico in accelerazione e, per le economie avanzate come Usa ed Europa, debito elevato. Il risultato sarà una crescita più debole, tendenzialmente "stagnante" per Usa ed Europa, "moderata" per la Cina e con risultati più brillanti per Medio Oriente, Nord Africa, Sudest asiatico e Pacifico. E' quello che emerge dal Chief Economists' Outlook del Forum economico mondiale, basato su consultazioni e indagini fra i capi economisti di istituzioni pubbliche e private. In Europa - si legge nel rapporto - il 40% degli economisti si aspetta "crescita debole" affiancata per il 74% da un allentamento fiscale e un'inflazione bassa o moderata (88%). Negli Usa, "il 52% degli economisti si attende una crescita debole o molto debole e il 59% un'elevata inflazione con un allentamento della politica monetaria". Il 72% vede complessivamente "una crescita mondiale più debole il prossimo anno", a fronte di cambiamenti che riguardano "il commercio, le politiche di bilancio e il debito". Circa il 70% degli economisti vede un un livello "molto elevato" di perturbazione nel commercio globale, mentre l'80% vede un aumento nelle economie avanzate dei rischi legati al debito, tradizionalmente associati alle economie emergenti. Complessivamente, anche se il 52% degli economisti ritiene "improbabile" una grossa crisi a breve termine nelle economie avanzate, l'85% avverte che "qualsiasi shock rischierebbe di innescare effetti sistemici".
A.Zimmermann--CPN